Per due volte il Machiavelli’s Club ha ospitato mie fotografie, ispirate essenzialmente a temi africani e asiatici. L’ottimo padrone di casa, Mauro, ha voluto correre il rischio di una terza esposizione. Stavolta ho voluto proporre un qualcosa di completamente diverso. Non più persone, quanto piuttosto forme e colori. L’ispirazione è stata un’occasione avuta a Seattle (USA) dove ho partecipato, con altri due fotografi, a un workshop sulle magnifiche creazioni di un grande artista contemporaneo: Dale Chihuly.

Debbo dire che a una prima visione delle immagini, il buon Mauro ha accettato con entusiasmo. Le opere col vetro soffiato di Chihuly sono grandiose e fantastiche. Confesso che, dopo una mezz’ora, l’insieme dei colori e delle forme che avevo davanti non poteva non indurre che una sincera commozione. Spero che la mia interpretazione delle sue opere possa trasferirvi parte dell’emozione che ho provato.

Nato nel 1941 a Tacoma, nello stato di Washington, Dale Chihuly ha cominciato ad interessarsi al vetro durante gli studi di interior design presso l’Università di Washington. Dopo la laurea nel 1965, Chihuly si è iscritto al primo corso degli USA sull’arte del vetro, presso l’Università del Wisconsin. Ha continuato i suoi studi al Rhode Island School of Design (RISD), dove in seguito ha introdotto un corso universitario specialistico sul vetro e dove ha insegnato per più di un decennio.

Nel 1968, dopo aver ricevuto una borsa di studio della Fulbright Commission, ha lavorato per circa due anni presso la fabbrica di vetro Venini, a Venezia. Lì ha osservato e adottato l’approccio di lavoro in squadra nella soffiatura del vetro, che è stato fondamentale per la sua arte. Nel 1971, ha co-fondato la Chihuly Pilchuck Glass School nello stato di Washington. Con questo centro internazionale del vetro, Chihuly ha portato l’avanguardia nello sviluppo di vetro come una delle belle arti.

Il suo lavoro è incluso in più di 200 collezioni museali di tutto il mondo. E ‘stato il destinatario di numerosi premi, tra cui dodici lauree honoris causa e due borse di studio dal National Endowment for the Arts.

Tra i molti eventi rimane famoso quello del 1999, dove Chihuly ha sfidato se stesso con una mostra ambiziosa, “Chihuly nella Luce di Gerusalemme”; oltre un milione di persone hanno visitato le sue installazioni nel museo della Torre di Davide.”

 

Marco Corsi

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