Lunedì 20 ottobre alle ore 20:00
Aperitivo letterario sulla Grande Guerra
“Non sono mai stato tanto attaccato alla vita” (Giuseppe Ungaretti)
Uomini, prima che intellettuali, hanno reso eterne e universali le immagini delll’istinto di sopravvivenza, di dolore, l’interventismo e dellla ferocia umana.Questi sono gli scrittori ed i poeti al fronte che raccontano la Grande Guerra e lo strazio delle trincee. Ungaretti, D’Annunzio, Covoni, Rebora, Palazzeschi, sono solo alcuni di una generazione che ha affidato alla letteratura il difficile compito della comprensione della natura umana.
Da “La Grande Guerra” di Monicelli: “Com’è il rancio?” – chiede il comandante ad Alberto Sordi – “Ottimo ed abbondante” – risponde lui – “Invece è una schifezza” – conclude il comandante. Le percezioni delle diverse classi sociali al fronte. Durante la serata assaggeremo la tipica cucina di trincea.