Dal 16 novembre alle 28:30
Mostra fotografica
Confesso, sono un cialtrone.
Perché a volte mi spaccio come fotografo con l’hobby della medicina.
Perché a volte mi spaccio come medico con l’hobby della fotografia.
Perché non ho alcun particolare merito se il lavoro mi ha portato a girare il mondo per vedere da vicino la sofferenza, la bellezza e lo scorrere della vita.
Perché ciò che può sembrare una bella foto realizzata con sapiente tecnica è spesso il frutto di un istante particolarmente fortunato.
Perché, per la prima volta, mostro in pubblico qualche mia foto. Pur sapendo che tutto il meglio che l’arte della fotografia ha offerto, è compreso tra prima lastra di Joseph Niépce fino alla metà del ‘900. Con Henri Cartier Bresson e Robert Capa. Quasi tutto il resto è una sorta di “già visto”. Compreso, il va sans dire, le immagini che espongo. Tiriamo quindi una spessa linea di demarcazione tra arte originale e artigianato di massa.
Esaurita la pubblica confessione mi sono convinto non tanto perché le mie foto dicano qualcosa-di-diverso dal già visto, quanto piuttosto perché ritengo che ci sia ancora un infinito spazio per gli artigiani della fotografia. Angolature personali che ripercorrono ciò che gli artisti hanno fissato come pietre miliari di riferimento. E per fortuna il mondo offre pascoli sterminati di spunti semi-originali anche agli onesti artigiani.
Marco Corsi